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Il potenziale futuro dei veicoli a idrogeno


Tags: Elettrica - Incentivi - Carburante - Inquinamento - Auto - News - Idrogeno

Le auto con celle a combustione sono spesso oggetto di critica nell'industria automobilistica, e il loro sviluppo è stato notoriamente messo da parte per molti anni. Ma come può una vettura a idrogeno sorpassare la diffusione dell'elettrico ed avere una maggiore speranza di distribuzione in un futuro prossimo?

Tutto iniziò nel 1966, quando venivano presentate auto come la Porsche 911 S, la Maserati Ghibli, e la Lamborghini Miura. In quello stesso anno passò inosservata l'invenzione da parte della GM di un "Electrovan", furgone alimentato da celle a combustione - fuel cells - che producevano elettricità combinando idrogeno ed ossigeno liquido.

 

Allo stesso modo, al giorno d'oggi, la sostenibilità di queste auto, insieme al breve tempo necessario per il rifornimento (4 minuti circa), non convince l'opinione pubblica, sebbene dalla loro scarico esca solo acqua.

 

Di certo i prezzi per ora inaccessibili non aiutano, basti pensare che una Toyota Mirai, veicolo ad idrogeno presentato nel 2015 dalla compagnia, può raggiungere i 50mila dollari negli USA. Ma senza contare però gli incentivi e i finanziamenti attuabili, e nella speranza di un calo del prezzo dell'idrogeno, calcolato al kg.

Eppure, una situazione analoga si presentò lo scorso decennio, con le prime distribuzioni di auto elettriche, percio non è da escludere una crescita di distribuzione di punti di rifornimento di vetture ad idrogeno ed il raggiungimento di un prezzo più accessibile.

 

 

Per quanto riguarda il loro funzionamento, il motore elettrico è alimentato da numerose celle stipate in serie o in parallelo, che attraverso una serie di reazioni chimiche, producono elettricità da ossigeno e idrogeno. Infatti, il movimento degli elettroni con carica negativa crea elettricità nella cella divisa in due parti, una positiva dove avviene l'ossidazione e l'altra negativa (catodo e anodo), che gli elettroni attraversano, per poi formare acqua, l'unico materiale di espulsione.

 

Nella produzione del "carburante" stesso, invece, il processo dell'elettrolisi che separa gli atomi di idrogeno ed ossigeno, può essere alimentato in modo sostenibile, con metodi geotermici, energia solare o vento. 

 

Le stazioni di rifornimento con idrogeno pressurizzato sono attualmente solo 6 in Italia,   nonostante la già sviluppata rete di trasporti di idrogeno, così come negli altri Paesi, tranne nel caso della Germania, essendovi già in circolazione autobus a idrogeno. 


  

Questa mancanza di infrastrutture è ciò che impedisce lo sviluppo delle auto a idrogeno, ma proprio come negli ultimi anni le auto elettriche venivano bloccate nella loro diffusione a causa delle colonnine di ricarica scarse ed assenti, ora un utilizzo di queste auto è possibile, e molto probabilmente lo sarà anche per le controparti ad idrogeno. 

 

 

 

 

Per noleggiare qualsiasi auto e per altre news, visita http://www.autonoleggio.it

 


- Federico D'Angelo



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