L'aumento del prezzo delle materie prime, come metalli ferrosi e non ferrosi, materiali polimerici o prodotti chimici, sono alcune delle nuove minacce che incombono sul settore.
La più recente è l'esaurimento in Europa e negli Stati Uniti delle riserve di magnesio, necessarie per la produzione di alluminio, entro la fine del 2021.
Il 95% del magnesio utilizzato in Europa proviene dalla Cina. E il Paese asiatico ha deciso di limitare le sue esportazioni di magnesio, come ha fatto a metà anno con l'acciaio, per contenere i consumi energetici.
Per il momento, aziende come Stellantis o BMW dicono di non vedere un problema imminente con le forniture, mentre Volkswagen non si sa prevedere se questa carenza sarà maggiore di quella dei semiconduttori.
La tedesca ZF, che utilizza il magnesio per cambi e volanti, ha detto che sta cercando nuove fonti di magnesio in altri paesi.
Ma alla fine di ottobre, l'Associazione europea dei produttori di automobili ha avvertito delle conseguenze di un peggioramento della carenza di magnesio.
Secondo i dati, l'attuale carenza di approvvigionamento cinese ha già portato a prezzi record e distorsioni nella catena di approvvigionamento globale.
Le importazioni di magnesio vengono scambiate a prezzi esorbitanti, da $ 10.000 a $ 14.000 a tonnellata, rispetto ai $ 2.000 all'inizio di quest'anno.
Le previsioni non sono favorevoli, e l'Europa dovrebbe esaurire le scorte di magnesio alla fine di novembre, con carenze produttive, chiusure di attività e la conseguente perdita di posti di lavoro.
Il magnesio è l'ottavo elemento in abbondanza nella crosta terrestre e il terzo più abbondante disciolto nel mare, ma deve essere prodotto dai sali di magnesio per essere utilizzato come lega.
L'ossido di magnesio viene utilizzato per la produzione di ferro, alluminio e acciaio, metalli non ferrosi, vetro o cemento, il che lo rende una materia prima fondamentale nell'industria automobilistica.
Al momento, le case costruttrici non sembrano per ora eccessivamente preoccupate, ma se la situazione si prolungasse potrebbe significare una nuova battuta d'arresto ai già battuti ritmi della produzione automobilistica. Soprattutto se la Cina decide di dare priorità alla sua industria una volta che avrá controllato la crisi energetica che sta soffrendo.