Con l'aumento delle sanzioni per le auto inquinanti, le multe e le ZTL sempre più comuni nelle nostre città, le osannate auto classiche e i veicoli ormai a cuore degli appassionati hanno i giorni contati. Specialmente se si considerano le incombenti rivoluzioni al traffico con un affermato stop alla vendita dei veicoli a combustione entro il 2035.
Perciò, che fine faranno tutti i modelli più storici e apprezzati? Inoltre, parlando sotto il punto di vista della convenienza, come fare se non si ha la disponibilità economica per cambiare il proprio veicolo ed acquistare un'auto elettrica o ibrida?
In questi casi sono gli incentivi ad andare incontro al cittadino, in base al reddito così come alla normativa di inquinamento, ma molto probabilmente un nuovo ed ingegnoso servizio può impedire ai modelli di auto che si vogliono tenere in vita di finire il resto dei giorni in garage o discariche.
Il retrofit elettrico è appunto un innovativo lavoro meccanico che dona attraverso l'applicazione di kit omologati un motore elettrico alle auto a motore termico, datate o meno. Tutto ciò comporta di conseguenza la rimozione di ogni componente per il funzionamento a combustione, come l'impianto di scarico e di raffreddamento, radiatore, serbatoio, cambio, frizione e ovviamente il vecchio motore. Verrà poi installato un kit di batterie specifiche, con relativa elettronica e interfaccia per la ricarica, da un'officina specializzata, per successivamente procedere all'iscrizione del veicolo nel Pubblico Registro. Tutto ciò poi verrà omologato dalla Motorizzazione proprio come una conversione a gas.
Perciò, per quanto riguarda l'attuazione degli incentivi, sono previsti sconti del 60% sulla nuova immatricolazione al Pra e si arriva ad un bonus con un tetto di 3.500 Euro. C'è da considerare però che il retrofit al momento può partire da un prezzo minimo di 6.000 € per auto piccole da città, e per veicoli più potenti si raggiungono anche i 30.000 €.
Ovviamente il costo viene pareggiato in futuro per l'assenza delle spese di carburante e bollo, ma di certo al momento i prezzi proibitivi combaciano con la recente introduzione del progetto, ed è bene per ora scegliere per questo servizio auto con ben poca elettronica, per evitare problemi di interfaccia e collegamento.
Essendo gli incentivi estesi anche a veicoli commerciali, tutto ciò è sulla carta un metodo assai innovativo e conveniente, a tratti necessario per mantenere in circolazione i veicoli più affidabili e piacevoli da guidare, sebbene per ora l'intervento non preveda l'applicazione di motori elettrici che eccedono in cavalli rispetto alla configurazione originale e permetteranno un'autonomia al momento minore rispetto alle auto elettriche già in commercio, quindi si spera in uno sviluppo che possa migliorare range e velocità.
Uno dei primi marchi a considerare ed attuare questo servizio è stato Mini, che di recente ha aperto una divisione dedicata al restauro e alla conversione in elettrico dei modelli più storici. Ciò di certo prolungherà l'esistenza di veicoli con non più motori da oltre 300 pezzi destinati ad usurarsi o rompersi bensì solo un glorioso passato alle spalle ed un potenziale futuro.
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- Federico D'Angelo