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Posizionamento del motore: storia, differenze e vantaggi


Tags: Mini - Mercedes - Ford - Volkswagen - Auto - Motori - Porsche

Motore frontale, centrale o posteriore: quali sono le differenze? Ecco come le compagnie automobilistiche hanno cambiato la natura e le performance delle vetture spostando il motore.

Dopo oltre un secolo di ricerche ed innovazioni, le industrie di auto sono di comune accordo nel piazzare il motore nella parte frontale. Eppure numerose auto a motore centrale e posteriore rappresentano un pilastro nelle performance e soprattutto nella vendita, come nell'iconicità. Come mai è in atto questa diffusione?

 

 

La supremazia del motore frontale, oltre al semplice fatto che una maggiore trazione e manovrabilità vengono conferite grazie alla vicinanza delle ruote allo stesso, è dovuta anche alla semplicità nella manutenzione e nel raffreddamento delle parti. Il primo motore frontale con trazione posteriore fu introdotto nel 1895 dalla casa francese Panhard, inventando così la trasmissione moderna, e ciò permise una migliore distribuzione del peso, e dal 1908 con la nascita della Ford Model T, questo posizionamento rimase uno standard.

 

Negli anni '30, invece, la Mercedes introdusse i primi motori posteriori e presero piede nel 1938 con il Maggiolino Volkswagen, ideato da Ferdinand Porsche, e da quel momento furono chiare le caratteristiche di questa tipologia di motore: ideale per l'accelerazione ma caratterizzato dal sovrasterzo, pericolo quindi nel bagnato e nelle curve. La prima auto a motore posteriore che riuscì a compensare questa carenza di stabilità fu nel 1964 la Porsche 911, essendo costruita con un'altezza da terra assai minore.

Nello stesso anno, in Inghilterra e in Europa, con l'introduzione della prima MINI a motore frontale, il concetto di auto e della sua grandezza venne stravolto rispetto alle controparti americane, unendo la trasmissione alla coppa dell'olio e ruotando il tutto di 180 gradi, così da minimizzare lo spazio del motore ed incrementare quello dell'abitacolo

 

Inoltre col passare degli anni, con la diffusione negli Stati Uniti delle muscle car con motore frontale e trazione posteriore, fu evidente la facilità nello sterzo e la loro stabilità, grazie alla migliore distribuzione dei carichi. Ma malgrado ciò, essendo le ruote posteriori a fornire potenza senza la possibilità di direzionare, spesso in situazioni di scarsa aderenza ci si trova in difficoltà, rispetto ad una trazione anteriore o integrale, a prescindere dal posizionamento del motore.

 

Ma nelle supercar più moderne come quelle italiane ed americane, spostare il motore al centro dell'auto, tra l'abitacolo e le ruote posteriori, permette ora un peso più bilanciato e maggiore risposta: per tale motivo questo tipo di auto a due posti sono le più manovrabili e potenti, sebbene le più ricercate e costose

 

Ricapitolando, in poche parole ecco le principali differenze tra queste tipologie di auto con pro e contro:

- motore posteriore: più accelerazione, ma minore peso sulle ruote sterzanti anteriori;

- motore al centro: tenuta e frenata perfette, ma assenza di effettivo spazio utilizzabile;

- motore frontale: tendente al sottosterzo, ma massima trazione sulle ruote frontali, spaziose, più diffuse ed economiche da costruire.



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- Federico D'Angelo




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