Si chiama Terzo Millennio ed è stata annunciata da Automobili Lamborghini e dal prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.
E' un esempio di innovazione d'avanguardia associato ad un bolide che vuole mantenere le stesse prestazioni per cui è famoso pur non rinunciando alla tutela ambientale.
Stiamo parlando dell'ultimo gioiellino della Casa di Sant'Agata Bolognese, Lamborghini, che abbandona le tradizionali batterie per lasciare il posto a dei supercondensatori a bassa tensione già utilizzati sul V12 dell'Aventador, capaci di immagazzinare l'energia cinetica limitando il degrado dei sistemi di alimentazione e riducendone il processo di carico e scarico a cui siamo abituati.
Soddisfatto il professor Mircea Dinca del MIT, che si propone di riuscire a superare i limiti della tecnologia odierna e a colmare il divario in termini di densità energetica delle batterie convenzionali. ''Questa nuova collaborazione con Lamborghini - ha detto Dinca - ci permette di essere ambiziosi e pensare al di fuori degli schemi nella progettazione di nuovi materiali che rispondano alle sfide di immagazzinamento dell'energia per le esigenze di un veicolo sportivo elettrico. Non vediamo l'ora di collaborare con i loro ingegneri e lavorare su questo interessante progetto''.
Il progetto prevede, fra le altre cose, la possibilità di includere superfici a nanocariche nei materiali in fibra di carbonio della scocca della Terzo Millennio, per farli agire come accumulatori d'energia (attraverso nanotubi integrati) e utilizzare così l'intera carrozzeria come sistema di immagazzinamento.