Il riciclaggio delle batterie è un business in forte espansione in Europa e, entro il 2030, si prevede che la crescita delle fabbriche dedicate a questa attività aumenterà notevolmente.
Infatti secondo uno studio effettuato l'Europa può diventare un mercato leader per il riciclaggio delle batterie per auto elettriche.
I risultati dello studio mostrano che, in Europa, il volume delle batterie agli ioni di litio usate e dei componenti delle batterie da riciclare potrebbe ammontare a circa 230 chilotoni all'anno dal 2030 e circa 1.500 chilotoni per anno a partire dal 2040.
Ciò si traduce in una crescita annua dell'industria del riciclo di oltre il 30% nei prossimi anni.
Inoltre, questi futuri processi e sistemi di riciclaggio non solo garantiscono il corretto riciclaggio dei componenti della batteria, ma anche elevati tassi di recupero di importanti materie prime dalla batteria.
Un riciclaggio efficiente delle batterie potrebbe dare un contributo decisivo alla riduzione dell'impronta di CO? complessiva delle batterie e, a lungo termine, alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di materie prime.
I responsabili dello studio sottolineano lo sviluppo di un sistema di riciclaggio che sia anche responsabile nei confronti dell'ambiente, poiché ritengono che questo processo ha una grande impronta ecologica.
D'altra parte, con l'alto ruolo che le energie rinnovabili stanno svolgendo in Europa, dallo studio si evince che il continente potrebbe diventare un leader nel riciclaggio delle batterie in un modo migliore per l'ambiente.
Ad oggi solo il 12% di alluminio, 22% di cobalto, 8% di manganese e 16% di nichel utilizzati in Europa vengono riciclati ed è per questo che crescono gli investimenti per poter svolgere questa attività.
In Germania, BASF ha un progetto di impianto di riciclaggio delle batterie che dovrebbe essere operativo all'inizio del prossimo anno.
Uno dei principali progetti in corso nel vecchio continente è quello del "Primobius", che attraverso la frantumazione e la classificazione e poi la raffinazione garantiscono un recupero totale di massa di nuovi prodotti alimentari pari a circa l'85%.