Spesso preannunciata da sintomi quali sbadigli, irritabilità, fotofobia o nausea, la cefalea non ha sempre una causa certa e può essere provocata anche da stimoli esterni, come gli sbalzi di temperatura, il vento e l’inquinamento acustico, e alcuni alimenti – in particolare formaggio, cioccolato e alcol - e da alcune patologie,
Anche le stimolazioni acustiche, quelle da stress e posizione, molto frequenti quando si guida, possono essere tra i fattori scatenanti di questo disturbo che può modificare notevolmente le capacità al volante, in particolare quelle di reazione che, diversamente da quanto si può pesare, non si abbassano, ma si esasperano con conseguenze anche fatali: il primo impulso durante un attacco, infatti, è quello di accelerare per raggiungere quanto prima la destinazione.
Inoltre l’eccessiva sensibilità alla luce e la lacrimazione, che spesso si associano alla cefalea, distorcono la visione.
Mantenere una buona posizione al volante con la colonna appoggiata allo schienale e il collo al poggiatesta, può prevenire gli attacchi, ma, nel caso in cui il dolore ci sorprenda alla guida è consigliabile fermarsi, evitando farmaci (che potrebbero diminuire l’attenzione e, comunque, non agiscono subito) e fumo, e rilassare spalle e collo con un po’di stretching:
Se il luogo lo permette, anche scendere dall’auto e camminare per qualche minuto, respirando profondamente, può essere d’aiuto.